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La Nascita - inedito

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ecco il salto dal buio nella luce
l'odore dell'inverno apre le ante
fiocca dal cielo un brivido di sole

per le vie si nomina il perdono
lo sforzo della nebbia a diradarsi
gli alberi ridono a intermittenza

sopra i portoni vigila la notte
prepara stelle vento di tramontana
si fanno stalle dappertutto in paglia

vinto il peccato con la nascita
si esce dal nulla e viene la bontà
l'essere dona l'esistenza in fasce

e l'accoglienza è il dono della vita
il lume che rischiara nella notte
grazia d'approssimarsi alla bellezza

 

 Monia Gaita - 13/03/2015 09:29:00 [ leggi altri commenti di Monia Gaita » ]

Versi che covano epifanie...Un respiro siderale che muove dal grembo di una lingua viva, dotata di echi commossi e potenti. Duttilità e favola del dire tra canore metafore che rilevano nel corpo nel mondo.

 gian piero stefanoni - 26/12/2014 12:55:00 [ leggi altri commenti di gian piero stefanoni » ]

Dal salto dal buio alla luce che è grazia di accoglienza.. Questa la pratica di bellezza che con lingua piana Maurizio ci ricorda, ancora, in uiltà di chiarezza..AccogliamoLo allora: accogliamoci..

 Loredana Savelli - 24/12/2014 16:13:00 [ leggi altri commenti di Loredana Savelli » ]

E’ un incalzare di imminenza la descrizione dei segni ma allo stesso il loro superamento nel dare voce a un chiarore tanto diffuso quanto sfuggente.
Davvero bella, direi esatta.

 Luciana Riommi - 22/12/2014 22:04:00 [ leggi altri commenti di Luciana Riommi » ]

Grazie, e auguri!

 Franca Alaimo - 22/12/2014 20:55:00 [ leggi altri commenti di Franca Alaimo » ]

Un testo luminoso, colmo, finalmente!, di bontà, parola in disuso da qualche tempo che nessuno ama più pronunciare come fosse qualcosa di di sorpassato, d’infantile; e però sempre così necessaria, specie se si pensa che tutto sarebbe diverso se gli uomini avessero quella "buona volontà" che i messaggeri celesti annunciano nelle pagine del vangelo. Ed ecco allora che la luce vince le tenebre, la bellezza si offre in tutto il suo splendore salvifico, l’evento così lontano diventa nuovo, se in tutte le case si prepara il presepe con la paglia dove adagiare il bambinello, recuperando l’infanzia non solo memoriale, ma anche del sentimento, e dello spirito.
Sì, parlare dello Spirito, dei nostri bisogni più profondi: questo è lo spirito del Natale che dovremmo curare nei nostri incontri personali. Grazie, dunque, a Maurizio Soldini per questa poesia della gioia. La bellezza del contenuto non deve però andare a discapito della lettura formale, visto che soprattutto questo è lo scopo della rubrica. E cosa c’è da dire, se non che la forma aderisce perfettamente al contenuto, che nulla c’è di retorico né nell’una né nell’altro, ma piuttosto entrambe obbediscono ad una grazia che è certamente interiore.

 Alessandra Ponticelli Conti - 22/12/2014 19:57:00 [ leggi altri commenti di Alessandra Ponticelli Conti » ]

Assai efficace l’immagine iniziale della nascita; un salto non nel buio ma "dal buio nella luce". Un’intensa metafora della vita che il poeta immortala nella sua "intermittenza" continua, facendole assumere le sembianze di tante luminarie natalizie. Buio e luce, sole e nebbia, ma anche accoglienza, vita e, soprattutto, bellezza.
Molto, molto bella!


 leopoldo attolico - 22/12/2014 15:14:00 [ leggi altri commenti di leopoldo attolico » ]

L’approccio è quello caratteristico dell’Autore , volto a mettere il linguaggio al servizio della Poesia , consustanziale al tentativo di illuminarne le nicchie più preziose di Verità condivisibile.

 cristiana fischer - 22/12/2014 10:33:00 [ leggi altri commenti di cristiana fischer » ]

questi tre versi "si esce dal nulla e viene la bontà/l’essere dona l’esistenza in fasce//e l’accoglienza è il dono della vita" per la sintesi filosofica

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